La sorprendente verità su quanto risparmiano davvero gli americani e cosa possiamo imparare

Negli Stati Uniti, il tasso di risparmio personale delle famiglie ha mostrato nel corso dei decenni fluttuazioni notevoli, riflettendo dinamiche economiche, politiche e comportamentali che li distinguono dagli altri paesi sviluppati. La verità sorprendente è che gli americani, contrariamente allo stereotipo diffuso di grande risparmio e forte accumulo patrimoniale, risparmiano in realtà molto meno di quanto si pensi, e nella maggior parte dei casi meno rispetto agli europei. Analizzando dati storici, si scopre che il risparmio personale negli Stati Uniti ha avuto una media dell’8,39 percento dal 1959 al 2025, con picchi solo temporanei, come quello del 32% raggiunto nell’aprile del 2020 a causa dell’eccezionale incertezza generata dalla pandemia, ma anche minimi storici del 1,40 percento nel luglio del 2005, riflesso di forti tensioni economiche e propensione al consumo.

Dinamiche recenti e prospettive future del risparmio negli Stati Uniti

Nel periodo più recente, il tasso di risparmio delle famiglie americane si è attestato al 4,50 percento tra maggio e giugno del 2025, un dato che si prevede rimarrà stabile attorno a questi livelli nel breve termine, per poi scendere leggermente al 3,90-4,00 percento nel 2026 e 2027 secondo le proiezioni degli analisti. Questi valori sono significativamente inferiori non solo rispetto alle medie storiche statunitensi, ma anche ai livelli di molte economie europee, dove la propensione al risparmio è spesso maggiore, sebbene anch’essa soggetta a recenti pressioni dall’inflazione e dalla perdita di potere d’acquisto.

La volatilità di questi indicatori suggerisce che il risparmio negli Stati Uniti è fortemente influenzato da fattori macroeconomici, come la crescita dei mercati azionari, il livello dei tassi d’interesse, e le politiche di stimolo economico. Il picco del 2020 è emblematico: in primavera, durante la fase più acuta della pandemia da COVID-19, la riduzione forzata dei consumi e la grande incertezza economica hanno portato le famiglie a bloccare le spese, aumentando enormemente il risparmio. Tuttavia, questo è stato un evento straordinario e transitorio; con il ritorno alla normalità e la ripresa dei consumi, il tasso di risparmio è tornato rapidamente ai livelli precedenti.

Fattori psicologici e culturali che plasmano il risparmio negli USA

L’analisi comportamentale rivela che il comportamento finanziario degli americani è caratterizzato da una forte propensione al consumo, un elevato utilizzo del credito e una minore sensibilità rispetto agli europei verso la costruzione di riserve di sicurezza. Gli Stati Uniti sono il paese dove il debito privato rappresenta una componente fondamentale della crescita economica e dove l’accesso a strumenti di finanziamento al consumo è facile e incentivato. Esistono diverse trappole mentali che condizionano le scelte degli individui quando prendono decisioni di risparmio e investimento: avversione alle perdite, eccessivo ottimismo, effetto gregge, sovrastima delle proprie capacità di previsione.

Questi fattori comportamentali si intrecciano con elementi strutturali come un sistema pensionistico pubblico meno generoso rispetto a quello di molti paesi europei e la parziale responsabilità individuale nella costruzione della sicurezza futura. Di conseguenza, negli Stati Uniti le famiglie sono spesso costrette a ricorrere a risparmi privati e a strumenti come i fondi pensione (401k, IRA) o gli investimenti di capitale più rischiosi, come le azioni. Tuttavia, la combinazione tra una forte cultura dell’investimento e una propensione al rischio, unita alla facilità di accesso al credito e una tendenza al consumo istantaneo, porta molti americani a risparmiare effettivamente meno di quanto sarebbe necessario per garantire una solida sicurezza finanziaria a lungo termine.

Confronto con l’Italia e altri paesi europei: cosa possiamo imparare?

Analizzando i dati relativi all’Italia, emerge che la quota di risparmiatori supera il 53 percento, con un valore in aumento rispetto agli anni precedenti. Ancora più importante, la quota di reddito risparmiata dagli italiani si attesta intorno all’11,5 percento, molto superiore rispetto agli Stati Uniti, sebbene anche in Italia si siano registrate pressioni su questo fronte a causa della crescita dell’inflazione e della conseguente perdita di potere d’acquisto. Durante le fasi di crisi, come nella pandemia, anche gli italiani hanno aumentato il risparmio, ma non sono stati costretti a ricorrere in modo massiccio ai risparmi accumulati negli anni passati come invece è avvenuto negli Stati Uniti.

Questo confronto mostra alcune lezioni importanti che anche gli italiani possono trarre dallo studio dei comportamenti di risparmio statunitensi:

  • Consapevolezza dei cicli economici: il risparmio dovrebbe essere pianificato in funzione di eventi straordinari e imprevedibili. Gli americani hanno dimostrato che, senza una solida base di risparmio, le famiglie sono più vulnerabili agli shock economici e alle crisi improvvise.
  • Diversificazione delle strategie finanziarie: spesso gli americani investono gran parte dei risparmi nei mercati azionari o in asset rischiosi. Questa strategia può portare alti profitti nei periodi di crescita, ma aumenta il rischio di perdita durante le fasi di crisi.
  • Educazione finanziaria: negli Stati Uniti l’educazione finanziaria è spesso legata alla cultura dell’investimento. Molte famiglie affrontano una gestione frammentaria del bilancio, accumulando debiti per consumi piuttosto che risparmi per obiettivi a lungo termine o emergenze. In Italia, la tendenza a risparmiare una parte più consistente del reddito può rappresentare una maggiore prudenza, ma anche un’opportunità mancata di rendimento in mercati più dinamici.
  • Protezione sociale: il sistema italiano, come quello di altri paesi europei, offre una copertura pubblica più robusta che alleggerisce la pressione sui risparmi privati per la previdenza, la salute e la sicurezza economica. Negli Stati Uniti, questa protezione è più limitata, rendendo il risparmio privato fondamentale ma spesso insufficiente.

Tendenze future e possibili evoluzioni del risparmio personale

Studiando la previsione per il tasso di risparmio personale negli Stati Uniti, si nota che gli analisti stimano una ulteriore riduzione del risparmio nei prossimi anni, fino a raggiungere valori inferiori al 4% entro il 2027. Questo trend riflette sia le aspettative di ripresa dei consumi, sia la fiducia nel mercato del lavoro e nei rendimenti finanziari. Infatti, la forza dell’economia statunitense è legata non solo alla capacità di innovazione e alla crescita dei mercati azionari, ma anche al metabolismo economico che incentiva la spesa e il consumo come motore della crescita stessa.

Nel 2025 il contesto economico americano è influenzato dalle scelte di investimento e dalla volatilità dei mercati, con la borsa americana che registra performance elevate e attese di rendimento intorno al 10% grazie alla crescita degli utili aziendali e all’ottimismo degli operatori finanziari. Tuttavia, questa situazione presenta anche rischi: il rapporto prezzo/utile delle azioni è aumentato del 25% negli ultimi due anni, segnalando una possibile sopravvalutazione degli asset e una maggior vulnerabilità in caso di shock.

Mentre le performance dei mercati azionari e l’accesso a strumenti di investimento rimangono elementi chiave dell’accumulazione di ricchezza negli USA, il basso tasso di risparmio personale tiene accesa una domanda cruciale: quanto sono realmente sostenibili questi comportamenti nel lungo periodo? La riduzione del risparmio mette a rischio la stabilità delle famiglie in caso di imprevisti e rafforza la necessità di una maggiore educazione finanziaria e di scelte più consapevoli nell’allocazione delle risorse.

In definitiva, la verità sorprendente sul risparmio negli Stati Uniti è che il mito della grande capacità di accumulo non corrisponde alla realtà attuale. Anzi, il quadro suggerisce che gli italiani – e tutti i cittadini dei paesi con sistemi di protezione sociale robusti – dovrebbero imparare sia dalla cautela finanziaria che dalla capacità di investimento americana, ma senza rinunciare a una solida base di risparmio sicuro. La sinergia tra risparmio prudente e investimento consapevole è la chiave per la sicurezza finanziaria individuale e collettiva, oggi più che mai in un contesto di grande volatilità globale.

Lascia un commento