Negli ultimi mesi il tema delle agevolazioni dedicate alle partite IVA è tornato con forza al centro del dibattito politico ed economico italiano. Il Governo, attraverso la nuova bozza della Legge di Bilancio 2025, prevede una serie di interventi mirati a sostenere il lavoro autonomo, aggiornando e ampliando le misure già esistenti, come il Bonus ISCRO e gli sconti contributivi, oltre a introdurre nuovi strumenti per favorire la ripresa economica dopo anni di incertezza.
Le principali novità: bonus contributivi e sostegno al reddito
Uno dei temi più rilevanti della bozza 2025 è rappresentato dall’estensione degli sconti contributivi a determinate categorie di lavoratori autonomi con partita IVA. In particolare, la principale novità consiste in una riduzione del 50% dei contributi INPS per i primi tre anni di attività per chi apre una nuova partita IVA nell’anno solare 2025. Questa misura, tuttavia, riguarda esclusivamente coloro che si iscrivono alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS: i contributi fissi da versare vengono così dimezzati, attestandosi a circa 2.200 euro annui. Si tratta di uno strumento pensato per incentivare l’avvio di nuove attività imprenditoriali, riducendo il carico previdenziale nei primi anni di lavoro autonomo, spesso i più delicati da un punto di vista finanziario.
Parallelamente a questo sgravio, viene confermata la possibilità di accedere a uno sconto contributivo del 35%, destinato alle partite IVA già attive che aderiscono al regime forfettario. Questa opzione non è riservata solo alle nuove aperture ma può essere richiesta anche da chi possiede già una posizione aperta, pur rimanendo vincolata alla tempestiva presentazione della domanda all’INPS, generalmente entro la fine di febbraio di ogni anno. Le due misure, cumulative solo se rispettati specifici requisiti, testimoniano la volontà istituzionale di alleggerire il peso dei contributi obbligatori, favorendo la sostenibilità economica di chi lavora in autonomia.
Bonus ISCRO: indennità per la continuità reddituale
Tra i principali strumenti di sostegno confermati anche per il 2025 si colloca il Bonus ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale Operativa), pensato come una sorta di “cassa integrazione” specifica per le partite IVA in regime di lavoro autonomo. L’ISCRO ha l’obiettivo di tutelare coloro che attraversano periodi di crisi economica o riduzioni sensibili del reddito professionale, garantendo un paracadute temporaneo in attesa della ripresa della propria attività.
L’importo previsto dal Bonus ISCRO per il 2025 è pari al 25% della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati nei due anni precedenti rispetto a quello di presentazione della domanda. Il calcolo segue queste tappe:
- Si fa la media dei redditi autonomi dichiarati nei due anni precedenti (ad esempio, per una domanda presentata nel 2025, si considerano il 2022 e il 2023);
- La somma media così ottenuta viene divisa per due (per ottenere la base semestrale su cui calcolare il bonus);
- Il 25% di tale importo verrà erogato mensilmente per un periodo massimo di sei mesi.
Nel 2025, l’importo massimo erogabile ammonta a 806,40 euro al mese, mentre il minimo garantito è di 252 euro al mese. Ad esempio, se la media reddituale dei due anni precedenti è di 5.500 euro, l’assegno mensile sarà di circa 687,50 euro per sei mesi.
Il Bonus ISCRO non è automatico, ma viene erogato soltanto su esplicita richiesta degli interessati che soddisfano i requisiti previsti:
- Reddito da lavoro autonomo dichiarato nell’anno precedente inferiore a 12.648 euro;
- Regolarità con i contributi previdenziali;
- Partita IVA attiva da almeno tre anni al momento della richiesta;
- Non beneficiare, contemporaneamente, di altre indennità di simile natura o pensioni dirette.
Altre misure di sostegno e correttivi in arrivo
Accanto ai bonus direttamente indirizzati alle partite IVA, la bozza governativa 2025 estende la possibilità, per gli autonomi in difficoltà, di accedere a strumenti già consolidati nel panorama assistenziale italiano come l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro. Pur non essendo pensati esclusivamente per i titolari di partita IVA, tali misure possono comunque rappresentare una risorsa nei casi di perdita di clientela o contrazione significativa dei ricavi.
Particolare attenzione è riservata anche al tema degli sconti fiscali e dei meccanismi di detrazione: la bozza prevede la rimodulazione dell’attuale sistema di detrazioni, che porterà probabilmente benefici soprattutto ai nuclei familiari con figli e redditi medio-bassi. Su questo aspetto sono ancora in corso dibattiti e possibili correttivi parlamentari, specie per quanto riguarda la revisione delle modalità di calcolo e i criteri di accesso ai vari bonus. In parallelo ci sono novità anche sulla possibilità di adesione a nuove sanatorie fiscali (o ravvedimenti speciali), con scadenze posticipate al primo trimestre 2026.
Destinatari e modalità di richiesta: chi potrà accedere ai nuovi bonus
Le misure contenute nella bozza 2025 sono state pensate tenendo conto della grande eterogeneità che caratterizza il panorama italiano degli autonomi. Non tutti i bonus sono destinati indistintamente a qualsiasi partita IVA: ogni misura prevede criteri di ammissibilità specifici e una procedura di richiesta spesso telematica, da effettuare principalmente sul portale dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate.
I principali beneficiari degli sgravi contributivi al 50% saranno i nuovi iscritti alla Gestione Artigiani e Commercianti nel 2025, mentre il bonus ISCRO resta ad appannaggio di una platea ristretta di professionisti con partita IVA attiva da almeno tre anni e con redditi inferiori alla soglia fissata. Le domande per i bonus previdenziali e l’ISCRO saranno sottoposte a verifica dei requisiti e dovranno essere rinnovate annualmente, salvo ulteriori proroghe.
Passaggi per richiedere le agevolazioni
- Consultare la sezione dedicata ai contributi e bonus sul sito dell’INPS, verificando la pubblicazione dei bandi o delle istruzioni operative.
- Preparare la documentazione attestante il possesso dei requisiti (CU, estratti conto INPS, documenti identificativi).
- Accedere tramite SPID o CIE ai servizi online dell’ente competente e compilare la domanda nei tempi previsti.
- Monitorare la ricezione delle comunicazioni ufficiali circa l’accettazione o il respingimento della richiesta.
Gli operatori fiscali e i patronati sono a disposizione per fornire assistenza nella compilazione delle pratiche, nel calcolo corretto degli importi spettanti e per il rispetto delle scadenze.
In conclusione, la bozza 2025 conferma un quadro in costante evoluzione per quanto riguarda i bonus dedicati alle partite IVA, tra conferme di strumenti già noti e nuove aperture verso una maggiore flessibilità delle tutele, con l’intenzione di rafforzare il tessuto produttivo nazionale e incentivare la ripresa dell’autoimpiego. L’attesa per la versione definitiva della manovra resta alta, anche in virtù delle possibile modifiche che potrebbero arrivare dal confronto parlamentare nelle prossime settimane.